Il decreto semplificazioni ha previsto come obbligatorio per tutti gli appalti di lavori sopra soglia europea e come facoltativo in quelli sotto soglia, anche già stipulati, l’istituzione di un collegio consultivo tecnico con il compito di esprimersi sulle sospensioni dei lavori e, su accordo delle parti, di decidere sulle controversie anche di natura tecnica e, dunque, anche sulle riserve.
Le decisioni sulle controversie da assumersi in tempi brevissimi (quindici o venti giorni) hanno natura di lodo irrituale, salvo diverso accordo delle parti, e dunque assumono valore di contratto con conseguente sostanziale insindacabilità nel merito.
Il collegio è formato da un numero di componenti pari a tre oppure a cinque, in caso di motivata complessità dell’opera e di eterogeneità delle professionalità richieste.
I componenti devono essere dotati di esperienza e qualificazione professionale adeguata alla tipologia dell’opera, tra ingegneri, architetti, giuristi ed economisti con comprovata esperienza nel settore degli appalti.