La vicinitas è sufficiente di per sé sola a dimostrare l’interesse a ricorrere?

In una recente sentenza afferente la legittimità di un permesso a costruire rispetto ai regolamenti urbanistici comunali, il TAR Toscana, nell’accogliere le tesi difensive prospettate dallo Studio Legale Lessona, si è nuovamente espresso sul tema della vicinitas. 

In particolare, nel giudizio di cui trattasi, il TAR Toscana ha statuito come la vicinitas, di per sé sola, non possa valere a dimostrare l’interesse a ricorso, essendo viceversa necessario per la parte ricorrente dar prova della sussistenza di uno specifico pregiudizio occasionato dall’altrui iniziativa edificatoria.

Sul punto il Collegio ha evidenziato come, sebbene si possa ammettere che la vicinitas operi come criterio di legittimazione a maglie larghe, la natura soggettiva del processo dinanzi al giudice amministrativo impone di selezionare gli interessi giuridicamente rilevanti onde evitare che, in assenza della previsione legislativa di un’azione popolare, nel giudizio trovino tutela posizioni di mero fatto, ossia sganciate dal conseguimento da parte del ricorrente di una concreta utilità in connessione con un determinato bene della vita.

Infatti, ribadisce il Collegio, nonostante non sia infrequente che la vicinitas si concretizzi in una situazione fattuale che lascia presupporre l’esistenza di un giudizio arrecato al ricorrente dall’intervento in contestazione, è necessario comunque verificare (rectius: dimostrare) l’esistenza effettiva del pregiudizio che deriverebbe dall’alterato assetto urbanistico.

In sintesi, la pronuncia in commento pare essere indiziaria di come la giurisprudenza sia stia progressivamente orientando verso tale indirizzo interpretativo che, è opportuno ricordarlo, è stato recentemente condiviso anche dall’Adunanza Plenaria del Consiglio di Stato (peraltro richiamata dalla sentenza in commento) che, nel dirimere il contrasto giurisprudenziale formatosi sul criterio della vicinitas, ha espressamente evidenziato come la stessa non possa valere automaticamente a dimostrare la sussistenza dell’interesse al ricorso.

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